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16/08/12

BENZINA ANNACQUATA E PISTOLE TRUCCATE




ROMA — Benzina annacquata, colonnine truccate, contatori falsati, abusi sui prezzi, sigilli manomessi. Quando finalmente l’Italia va in vacanza, senza fiato e quest’anno a corto di quattrini, come se non bastasse il caro carburante, arriva pure la truffa alla pompa.
Nelle prime due settimane di agosto, soprattutto nei giorni di traffico a “bollino nero”, la Guardia di finanza ha scoperto che nel 15 per cento di 2.400 impianti controllati su strade e autostrade sono state commesse delle irregolarità: 350 i casi denunciati. Le verifiche sono state organizzate per evitare brutte sorprese agli automobilisti nell’esodo d’agosto. In mezzo all’ingorgo diretto al mare sono state controllate le effettive quantità di carburante erogato, la qualità del prodotto e la corrispondenza tra i prezzi indicati e quelli applicati. E si è scoperto che ai distributori il pieno è un imbroglio. Nei casi più gravi sono stati denunciati 23 gestori per frode in commercio e sequestrate 53 colonnine e pistole erogatrici che fornivano meno di quanto segnalato. Il tutto con un costo del rifornimento che non cessa mai di aumentare. Due gestori a Palermo vendevano gasolio risultato annacquato con sostanze chimiche di bassa qualità: olio sintetico pari al 30 per cento del prodotto, in un caso, e carburante allungato con sostanze non adatte all’autotrazione, nell’altro.
È il caro-benzina a innescare i trucchi per risparmiare, dalle raffinerie che forniscono prodotti riscaldati che poi si raffreddano e diminuiscono di volume e quindi di litri a quanti allungano i combustibili aggiungendo della semplice acqua. Nel capoluogo siciliano è risultato “a rischio” un impianto su tre. I furbetti della tara sono parecchi. In Sicilia e in Liguria sono stati sequestrati 21.079 litri. Altri 132 gestori sono stati sanzionati per violazione alla disciplina sui prezzi e 18 benzinai per la rimozione dei sigilli che assicurano il corretto e regolare funzionamento degli impianti. In 197 casi è stata avviata la procedura per la revisione degli erogatori da parte dell’Ufficio Metrico della Camera di Commercio, che dovrà procedere ad una nuova taratura.
La categoria minimizza. «I dati sulle irregolarità — dice Alessandro Zavalloni, segretario della Fegica Cisl — sono fisiologici nel commercio e nel settore. Non mi sembra che ci siano differenze straordinarie rispetto a controlli del passato». La Guardia di finanza invece precisa che le frodi sui carburanti colpiscono non solo gli automobilisti ma anche le casse dello Stato. «Infatti, la miscelazione con prodotti petroliferi diversi, non soggetti ad imposte e di minor costo, da un lato fornisce agli utenti un prodotto scadente quando non dannoso per la meccanica dell’auto, dall’altro consente di creare riserve occulte di carburante venduto separatamente in nero».
Tra i casi più eclatanti scoperti negli ultimi mesi, quello denunciato dalle “fiamme gialle” di Sondrio che hanno scoperto 56 aziende lombarde e piemontesi che da Livigno hanno contrabbandato quasi un milione di litri di gasolio installando serbatoi supplementari nei propri camion. La legge consente infatti di introdurre nel territorio dello Stato, in esenzione dal pagamento di imposte, esclusivamente il carburante contenuto nel serbatoio “di serie” dalla casa costruttrice. E ancora un episodio a Palermo, dove due pregiudicati avevano aperto una pompa di benzina completamente abusiva in un’area recintata, videosorvegliata e chiusa da un cancello elettrico comandato a distanza, cui potevano accedere soltanto gli autotrasportatori conosciuti. Il gasolio era contenuto in cisterne nascoste in container o autocarri parcheggiati nel piazzale. La Guardia di finanza avverte: è boom della benzina di contrabbando.

di Elsa Vinci

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